Sto investendo su me. Ed è un lavoro bellissimo. Sarà che negli ultimi anni mi sono dedicata per forza di cose più agli altri che a me stessa, procrastinando il momento in cui sarei stata più libera dagli impegni, avessi avuto più soldi, più tempo, più centro.
Ma quel momento tardava ad arrivare, con due figli piccoli , poca rete familiare di supporto aldilà del nostro piccolo nucleo di due ( eh, quella cosa che per crescere un figlio ci vuole un villaggio è tanto tanto vera) e la fatica di farsi pagare dai clienti perennemente in ritardo. Non che non lavorassi, o non cercassi di allargare la mia testa, ma c’era una specie di blocco mentale che non mi permetteva di vedere lucidamente quali erano le potenzialità e cosa fare per sbloccarle. Poi, all’incirca un anno fa, qualcosa ha fatto clic. Saranno stati i libri, le persone che mi hanno sfiorata o semplicemente che era arrivato il momento e ho iniziato ad investire nuovamente su di me. Identifico chiaramente quell’istante con la mia decisione di ritagliarmi un’ora di conversazione di inglese la settimana. Credo sia stato il germe di un cambiamento che mi ha portato a riprendere saldamente in mano le redini della mia vita, per quanto si possa farlo. E dopo c’è stato Digital Update, dove ho imparato tante cose e da lì il bisogno di frequentare appena possibile corsi e persone e letture e incontri che mi permettessero di migliorarmi. Perchè è vero che serve a me, ma serve anche a voi, se lavorate con me o se mi frequentate. Nelle cose che mi hanno migliorato ci stà anche il corso di Visual Storytelling tenuto da Sara Seravalle. Ma ve ne parlo per bene nel prossimo post. Intanto ho focalizzato il mio prossimo obiettivo: si chiama Messico.