Arianna Chieli

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Around 40

 

Da  “direttora blonde” di fashionblabla e direttrice artistica di FashionCamp ho spesso a che fare con l’universo fashionbloggers. E mentre il camp è stato un incontro pazzesco di esperienze ed idee transgenerazionali che prescindono l’outfit per arrivare alla sperimentazione di nuovi concetti applicati all’universo fashion ( e con questo intendo il settore moda e quello del suo indotto diretto), se guardo i blog tout court trovo che ci sia un mondo di piacevoli diari personali, fatti più o meno bene, ma riservati ad un  pubblico estremamente “kidults”.

Heidi Klum

Ora però io che sono più vicina ai quaranta che ai trenta  non mi rispecchio nelle foto di una ragazza di 23 anni e se posso apprezzare una modella su un giornale di moda ( è un manichino perfetto) , mi identifico molto meno su un blog di una ragazzina. Eppure il target di cui stiamo parlando è proprio quello che ha le possibilità economiche, il famoso potere di acquisto, che segue la rete, che compie scelte consapevoli basate sul passaparola. Per questo ho deciso di sviluppare una parte del mio  blog  per quelle della mia età ( come mi piace questa cosa).

Claudia Gerini

Che tutto sommato, pare se la cavino ancora abbastanza bene, ma con obiettivi di moda e beauty diversamente consapevoli. A 20 anni stai ancora studiando, hai molto tempo libero, puoi permetterti clamorose cadute nel cattivo gusto con molta più leggerezza, è ammesso l’accrocchio inconsapevole come il più ardito sperimentalismo.

Uma Thurman

Più il tempo passa e più è importante alleggerire, centrare, massimizzare. Il tempo è la nostra  maggiore ricchezza e spesso sul multitasking di molteplici attività  ( lavoro, figli, fitness, vita sociale) si basano le scelte dei nostri abiti quotidiani, mentre se si decide di indulgere nel lusso ( a questo punto un capriccio ce lo si puo’ pure permettere) lo si fa con il piacere destinato ad un regalo speciale per la  persona che più lo merita: noi stesse. Mi ronzano in testa queste cose da un po’ e credo che mostrare coerentemente  i propri segni ( faticosamente conquistati) e proporre un tavolo di discussione, seppure frivolo, attorno ai 40 sia una buona prospettiva.

Voi cosa ne pensate?

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