Arianna Chieli

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Stamattina, dopo aver portato il mio piccolino al nido (siamo svegli dalle sei!), dato una scorsa all’operetta tra Veronica e Silvio, mi sono sistemata sul divano e ho finalmente guardato la puntata di domenica scorsa dell’approfondimento di RaiUno dal titolo: “la cicogna è un lusso?” (le cose interessanti e che fanno riflettere vanno in onda sempre dopo le 11.30 di sera!)
Mi veniva da piangere. Non sono sola. Non sono l’unica a pensare che in Italia a proposito di figli c’è un problema culturale. Che non è giusto che i figli siano “affar di donna”. Sono affare di stato, o almeno dovrebbero esserlo. E intanto c’era la ministra Rosy Bindi che sembrava completamente scollata dal reale, da quello che migliaia di gente stava chiedendo via e-mail: aiuti economici, aiuti strutturali, asilo nido meno cari, detrazioni dalle tasse. Oè, politici del menga, ma vi volete svegliare o no? Adesso poi, non è per discriminare, ma possibile che come ministro della famiglia abbiano scelto l’unica donna in parlamento che non è accompagnata e non ha figli. Scusate, ma che volete che ne sappia cosa serve?
E’ come se io, che quando davano il senso dell’orientamento ero davanti a un negozio di scarpe, andassi a fare il ministro delle infrastrutture…

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